![]() |
1.
Ciò che vediamo è il risultato finale di una serie di operazioni
sottrattive di segni e di colori a partire dall’immagine originaria
di un albero. 2. La struttura compositiva del dipinto è costituita da una grande croce eccentrica, che distribuisce i campi in maniera asimmetrica: il quadrante superiore di destra è rosso, quello inferiore di sinistra è azzurro e delle due strisce rettangolari che rimangono, quella di base finisce con un piccolo campo giallo. 3. Le linee, che contengono i campi di colore,
sono nere, pesanti, durissime. Sembrano quasi dei supporti metallici,
che tengono insieme i vetri di una finestra antica. Non a caso, questi
segni così rigidi e potenti sono stati, per l’appunto, paragonati
ai binari di piombo delle vetrate gotiche del Medioevo. C’è,
infatti, qualcosa di ieratico e di religioso in queste nere strutture
implacabili e forti, come se la loro funzione fosse quella di impedire
al colore di sciogliersi e di scivolare fuori dei loro contenitori.
|
4.
I colori scelti da Mondrian sono ricondotti ai tre toni cosiddetti fondamentali
o primari: il rosso, il giallo e l’azzurro. 5. Lo stile realizzato da Mondrian trova
confronto con gli oggetti di design prodotti da Gerrit Thomas Rietveld,
di cui qui vediamo una celebre sedia, del 1923.
|
Piet Mondrian, Composizione con rosso, azzurro e giallo, 1930, olio su tela, cm 51x51, New York, collezione A. P. Bartos. Piet Mondrian (1872, Amersfoort, Olanda -
1944, New York) fa parte del movimento olandese chiamato De Stijl, conosciuto
anche con il nome di Neoplasticismo. L’intento di questo movimento,
che raggruppava molti artisti, come Van Doesburg, scultori come Vantongerloo
e architetti come Rietveld, era quello di combattere l’individualismo
nell’arte e di realizzare una pittura di tipo oggettivo, abbandonando
sfumature di colore, linee curve e riferimenti naturalistici.
|