Marcel Duchamp, Fountain, 1917.


Questo, come gli altri due, sono dei veri e propri cadeaux che l’arte ci offre.
Fountain, di Duchamp, consiste in un triplo gioco di provocazioni ludiche; innanzitutto per il fatto che non s’era mai visto un orinatoio elevato a forma d’arte; secondariamente, perché è firmato con un nome diverso da quello dell’artista; terzo, perché a realizzarlo sembra che sia stata la sorella dell’artista, da questi opportunamente guidata a distanza. Si consideri, inoltre, cosa succede a quest’oggetto, dopo che se n’è modificata la posizione spaziale: da verticale, diventato orizzontale, il maschile strumento per una funzione maschile sembra essersi trasformato in un oggetto di sesso femminile.
Nato per rispondere ad una … funzione (fisiologica), privato della sua funzione, diventa una magica finzione di scultura artsitica.

Man Ray, Cadeau,1921.


Fondatore, assieme a Duchamp e ad altri artisti, del movimento dadaista, Man Ray (l’uomo raggio!), con questo oggetto (ready made modificato), apre una lunga serie di opere apparentemente senza senso, ovvero il cui senso viene stravolto.
In questo caso, il ferro da stiro piuttosto che lisciare le pieghe dei panni, produce lacerazioni irreparabili.
Le pieghe del mondo non possono, infatti, mai essere ricomposte dall’opera d’arte, la quale, al contrario, trasforma le pieghe stesse in catastrofiche piaghe.
Parafrasando Wittgenstein: Seria è l’arte, allegra è la vita! E non viceversa.
Attenzione, dunque, all’artista, non fa il cameriere.

René Magritte, Les promenades d’Euclide, 1955.

Un quadro davanti ad una finestra aperta sul paesaggio, di cui integra perfettamente la parte coperta.
Tutti noi cadiamo nel trabocchetto di pensare che dietro al dipinto il paesaggio sia effettivamente come esso ci appare sulla tela.
Certo, è lectior facilior, ma come tutte le interpretazioni immediate, anche questa nasconde un trucco: noi crediamo di vedere correttamente, perché siamo sottoposti ad un utilizzo “economico” del ragionamento. Qualsiasi sforzo in più, per andare oltre all’apparenza, costa troppa fatica: per questo motivo l’arte è costantemente tradita dagli uomini. Essa si manifesta come enigma proprio quando si pensa di averne compreso il senso!