Hans Baldung Grien,
Der Tod und das Mädchen, 1517, Kunstmuseum, Basel.

La fanciulla bacia il suo scheletro! La morte convive con la vita: questa è la relatività dell’esistenza e dunque di ogni suo momento.
Per ciò, come insegnava Seneca, bisogna vivere una giornata (intensamente) come un’intera vita , ma anche l’intera vita come un’unica breve giornata.
Eros e thanatos, amore e morte, con-vivono.


Marina Abramovic, Cleaning the Mirror. Breathing¸1995, performance e video.

Breathing è una video performance del 1995 - nella quale l’artista giace abbracciata ad uno scheletro, che si muove al ritmo del suo respiro e al sollevarsi del suo seno (la morte è l’ultimo specchio in cui ci si può guardare, il limite estremo della Vanitas, là dove si incrociano filosofie zen e pratiche barocche...).
Marina Abramovic vuole dimostrare quanto intimamente collegati siano il corpo e il video; in questa manieristica esposizione della morte, la carne e lo scheletro si rifondono attraverso l’orgasmatico respiro della vita artificiale dello spazio televisivo, non più medium o interfaccia tecnologica, ma dimensione totale, assoluta, che non abbisogna di altro per farsi realtà.

 


Marina Abramovic, Art Must be Beautiful, Artist Must be Beautiful, 1975.

Breathing è un’opera che rimanda concettualmente ad una delle più intense video performance della Abramovic, di vent’anni anteriore, Art Must be Beautiful, Artist Must be Beautiful (1975); in essa l’artista, dapprima sussurrando e infine urlando, dapprima spazzolandosi ed infine colpendosi i lunghi capelli con una spazzola dalle setole di ferro, si domanda, anzi ci domanda, perché l’arte e l’artista debbano ancora rispondere a questa tragica, mortale, richiesta di bellezza. Ora, con l’opera del 1995, Cleaning the Mirror, il rito si conclude: la bellezza del corpo nudo della artista si stringe in un abbraccio osceno con la morte che esso contiene. Ma, attenzione, non vi è nulla di conclusivo, si tratta di un amplesso senza orgasmo e dunque di una relazione... critica, ai bordi estremi della vita e dell’arte.